Si è conclusa la prima fase del monitoraggio nazionale del lupo: ora inizia l’analisi dei dati. Al monitoraggio, promosso dal Ministero dell’Ambiente sulle regioni alpine, ha aderito anche la Provincia Autonoma di Trento. A coordinare le attività sul territorio il MUSE-Museo delle Scienze. IN Trentino sono stati coinvolti e formati circa 80 operatori tra personale e collaboratori del Muse, personale di sorveglianza e tecnici dell’Associazione Cacciatori Trentini e volontari di varie associazioni. Sono state definite 60 zone, perlustrate mensilmente per la raccolta dei segni di presenza del lupo. Lungo i percorsi potenzialmente più utilizzati da questi animali, sono state installate delle fototrappole. Indicativamente sono stati raccolti 190 indici di presenza attraverso il monitoraggio sistematico. Ad aprile è iniziata la “fase due” del monitoraggio: la validazione e archiviazione di tutti i dati raccolti l’invio dei campioni biologici ai vari laboratori di genetica di riferimento. Per il Trentino le analisi genetiche saranno effettuate presso la Fondazione Edmund Mach (FEM) di San Michele all’Adige, analisi che permetteranno di identificare parte degli individui presenti sul territorio, comprenderne le relazioni di parentela e la provenienza.
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